giovedì 1 luglio 2010

Basta un poco di zucchero e il cadavere va giù...

Sono le 10.40 di una qualsiasi mattina Seattleliana, e un cadavere giace ancora nella nostra cucina.

Con terrore le due Pea ripensano a come sarebbero potute trascorrere le ultime 18 ore se avessero avuto la sfortuna di affittare casa di Stanley.

Fin dal primo momento avevano subito pensato casa di Jordan fosse carina e, finché non verrò sfrattata dalla mia camera dal nuovo/futuro/potenziale coinquilino di Pea, più che abbondante per noi due. E a prima vista, ripensando alla puzza di rancido e schifo nella casa di Stanley, avevano anche ingenuamente pensato che la casa fosse pulita.

Così, dopo le mirabolanti imprese nel magico mondo di AIKIA, le due Pea pensavano che una sana passata di aspirapolvere e una pulitina al bagno sarebbe stata più che sufficiente a rendere la nuova casa accogliente. In realtà, prima di recarsi all’AIKIA avevano già svuotato il frigo da residui di cibo dai nomi e dagli odori abbastanza inquietanti (fra cui una melmosa salsa verde con pezzettini marroni dentro), quindi le vostre beniamine erano davvero molto ottimiste!

Giusto il tempo di rientrare in casa ad appoggiare le borse dell’AIKIA, si sono recate al vicino grocery store per comprare il minimo indispensabile per la pulizia della casa. Sgrassatore universale, sapone per i piatti, spugnette.

Rientrate, rapida divisione dei compiti (bagno vs. cucina), abbigliamento da guerra (tuta e maglietta dell’Italia campione del mondo, buona ormai giusto per fare le pulizie) e alle 8.30pm erano pronte per le grandi manovre.

Purtroppo fin da subito le due Pea hanno capito che la notte sarebbe stata lunga e faticosa. Anche il solo passaggio aspirapolvere ha riservato loro grandi sorprese. Casa era completamente disseminata di pop-corn. Non solo in cucina e nella zona pranzo, ma anche nelle camere, sotto i letti e credo un paio anche nel bagno.

Spostare il letto le ha lasciate senza parole. Chiamiamo all’appello: manciate di pop-corn, 4 elastici per capelli, forcine, 2 bottiglie d’acqua, un pantalone di un pigiama, un paio di ciabattine da casa rosa con gli strass e…. un paio di mutande O_O

Non abbiamo avuto il coraggio di indagare sullo stato di tali indumenti e, utilizzando una busta rivoltata come si fa per raccogliere la cacca dei cani, abbiamo buttato tutto e sigillato lo schifo.

Il piano cucina non era poi così sporco, non fosse altro perché crediamo non fosse mai stato utilizzato. Forno e fornelli sono nuovi, le pentole anche. Ma i ripiani interni avevano una quantità di appiccicaticcio misto a polvere che a raccontarlo non ci si crede. I piatti erano nella lavastoviglie, che una volta aperta emanava una puzza di acqua marcia e stantia da passeggiata sul lungotevere, rigorosamente non lavati, quindi sporchi ed incrostati. Le posate sono state raccolte con la stessa tecnica di cui sopra e gettate in un cassetto remoto. I piatti e i bicchieri invece sono stati messi a mollo in acqua bollente fumante e sapone. Necessità fa virtù e in queste occasioni un Pea può anche scoprire di avere le mani di amianto.

Tutto ciò mentre l’altro Pea si accingeva a pulire il bagno… e la doccia… Solo il coraggio di due intrepide Pea ha reso possibile il realizzarsi dell’impresa.

Dopo due ore di olio di gomito (e sottolineo che la casa è piccola e quindi in condizioni normali 15 minuti sarebbero più che bastati) la casa sembrava finalmente vivibile e le due Pea si sono accinte a tirar via le lenzuola dal letto per prepararlo per la loro prima dormita nella nuova casa.

Quando improvvisamente…. Shock… O_O

Diciamo che il fatto che quelle lenzuola fossero state usate, oltre ad essere un leggero eufemismo, è una certezza. Tralascio i particolari per non urtare il pubblico senso del pudore, ma per rendere l’idea possiamo dire che lo schifo era “filtrato” dalle lenzuola al coprimaterasso…

Il tutto è stato rimosso con la nostra solita tecnica, ma in mancanza di una busta abbastanza grande per contenerle, lenzuola e coprimaterasso ora giacciano in un angolo, in attesa di essere smaltire al più presto. Il fagotto è stato ribattezzato amorevolmente “il cadavere”. E giace ancora nella nostra cucina.

6 commenti:

  1. dai cazzo che schifo...vado a dormi col voltastomaco!

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  2. ci avevano fatte le orge li dentro?!

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  3. No amore, non ci avevano fatto le orge.... :S

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  4. No gnomi.... come farti capire... diciamo che è certo che fossero state usate da una donna... Bleeee

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  5. e mamma mia...esistono oggetti appositi per evitarlo -.-''

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