lunedì 5 luglio 2010

Independence Day

"Oh, say can you see, by the dawn's early light,
What so proudly we hailed at the twilight's last gleaming?
Whose broad stripes and bright stars, through the perilous fight,
O'er the ramparts we watched, were so gallantly streaming?
And the rockets' red glare, the bombs bursting in air,
Gave proof through the night that our flag was still there.
O say, does that star-spangled banner yet wave
O'er the land of the free and the home of the brave?"

Quattro Luglio, Independence Day.

Ogni Ammerigano che si rispetti, oggi fa festa con la famigliola indossando buffi cappelli rossi-bianchi-blu, sventolando bandierine e mangiando (nell'ordine) pancakes, zucchero filato e hot dog: le due Peas non potevano essere da meno.

La giornata inizia dunque nel più americano dei modi: colazione con pancakes e sciroppo d'acero!
La Pea mora si sente cuoca anche oggi e decide di cimentarsi nella DIFFICILISSIMA operazione della preparazione pancakes: aggiungere una tazza d'acqua al preparato in busta.
Ora, voi ci scherzate, ma non è una mossa semplice.
Quant'è ESATTAMENTE una tazza d'acqua? E poi, CHE TAZZA? Una tazzona? Una tazza media?
So' difficoltà, so' sfide...ma alla fine il composto risulta omogeneo al punto giusto.

E che si fa? Si mette in forno!

Cioè, come a dire che la lezione di ieri non c'è servita affatto: dopo mezzo minuto di cottura svegliamo tutto il palazzo (e anche il malcapitato in videochiamata dall'Italia che poveraccio sì è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato) con un lungo e sonoro BIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIP.

Niente panico: ormai siamo preparate. Tapparelle-finestre-cappa.

Decidiamo di continuare la cottura in padella, e ci gustiamo dei meravigliosi pancakes in versione normale e aromatizzati alla cannella.

Finita la colazione, inizia l'operazione "Stucco & Parrucco": decidiamo che questi ammerigani devono capì quanto so' fescion le italiane, e iniziamo un'opera di restauro che manco la cappella sistina ha mai visto.
Dopo due ore siamo due fighe ALLUCINANTI. E finalmente nel palazzo ci notano.
Ci avviciniamo all'ascensore e troviamo un vicino di casa: sorpresona!Di solito fanno festini al 4° piano, quindi è una novità vedere un coinquilino dal vivo.
Ovvio che non fosse autoctono.
Nel nostro meraviglioso inglese CHIEDIAMO: "Sai se fanno delle feste qui la sera?" Sorriso ebete. "Sappiamo che ci sono i fuochi, ma vorremmo sapere se c'è altro" Sorriso ebete.
Capisco che questo parla inglese quanto io parlo curdo.

Il piano della giornata prevede visita all'acquario e in serata fuochi d'artificio...ovvio che le cose siano andate ESATTAMENTE così. -.-

Prendiamo il 30 dall'University Way, e solo a metà strada ci ricordiamo che "Pea, ma il 30 porta a Downtown?" "Oddio, non mi ricordo!Ma non è che abbiamo preso l'autobus sbagliato??" ..vabbè, ci stiamo, continuiamo.
E' ufficiale che abbiamo problemi coi mezzi pubblici.
Scendiamo al Seattle Center che era il posto più vicino a una fermata dell'autobus conosciuta, e decidiamo: cambio di programma, oggi EMP e SFM - per i non Seattleiani, "Experience Music Project" e "Science Fiction Museum".

Ma prima una cosa FONDAMENTALE: le coroncine del 4 luglio che ci siamo comprate, vanno esibite senza esitazione, per mostrare tutto il nostro spirito ammerigano.

Le coetanee ci guardano male, le nonnette ci sorridono condiscendenti ("eh, la gioventù d'oggi è rovinata"), i vecchietti ci scrutano con sguardo di disapprovazione, le mamme ci sorridono..ma i migliori sono quelli che fanno i seri e scoppiano a ridere non appena ci allontaniamo. Ma noi li sgamiamo: trattengono il sorriso che sembrano lo stregatto in borghese, e gli suggeriamo di ridere liberamente, noi non ci offenderemo.
Tzè. Noiosi questi ammerigani.

Dopo la coroncina, altra icona ammerigana: il cotton candy (zucchero filato, n.d.r.).
Mi avvicino al bancone e ne chiedo una confezione: uno dei due ragazzotti là dietro rimane letteralmente incantato dalla mia coroncina e non capisce una ceppa di quel che dico, l'altro in maniera extremely professional prende la mia ordinazione, mi dice il totale e mi da il resto senza batter ciglio. Faccio per tornare indietro, e sento che si scompisciano dalle risate.
Regaliamo sorrisi agli americani, è il nostro vero obiettivo qui.

Tappa successiva: ingresso al museo. Scopriamo anche che siamo considerati studenti e abbiamo una riduzione sul biglietto; scopriamo anche che il biglietto vale sia per EMP che per SFM, e la cosa ci garba assai.

Ci dirigiamo verso EMP per primo: chitarre, chitarre, chitarre ovunque, Jimi Hendrix che permea ogni angolo del locale, Kurt Cobain e Nirvana nella loro casa natale e un'esposizione di vestiti delle Supremes da far impazzire ogni donzella del pianeta!
Basterebbe questo per le peas, ma no: loro vogliono di più.

"On Stage: Be a rock star - even if you've never played an instrument!"

*_* - occhioni che brillano - *_*

"PEAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!Ti prego facciamolofacciamolofacciamolofacciamolo!!!!" "Mah...non so...se potrebbe fa'..." "Facciamolofacciamolofacciamolofacciamolo" "Sì, è una cosa carina..." "Facciamolofacciamolofacciamolofacciamolo...quandociricapita?facciamolofacciamolofacciamolo"

Vinco io. Forse per aver stremato l'avversario, ma vinco io.

"The Peas" si esibiranno sulle note di "Twist and Shout", Pea-Gaia fingendo di suonare la batteria, Pea-Agnese fingendosi una chitarrista di successo.
Dopo l'esibizione di un'allegra famigliola, è il nostro turno: entriamo in "sala registrazione" accompagnate da un ragazzetto che già sorrideva prima (perché le Peas sono anche vestite uguali oggi, e sembra che la scelta di esibirsi sia stata ponderata da casa), ma che quando tiriamo fuori le coroncine, non ce la fa a non sganasciarsi dalle risate. Si sistema al mixer, manda la base e il testo e via: on stage.
Pubblico in visibilio (finterrimo), fotografie dell'evento (vererrime) e alla fine poster + dvd per le Peas...'sta figur' e' mm... ce la dobbiamo ricordare per l'eternità.

Lo staff della sala registrazione ci guarda come fossimo due aliene venute da un pianeta sconosciuto...ma noi ci sentiamo troppo fighe.

Mentre cerchiamo di capire come passare da EMP a SFM, troviamo uno dei simpatici omini dello staff che chiede "cercate qualcosa?" "sì, vorremmo capire come andare al museo della scienza" "ah, io vi volevo invitare a una festa stasera"
O_O
Ma che approccio c'hanno gli americani?!?! o_O
"ehm..sì, grazie...ma il museo della scienza??" "sì è di qua, v'accompagno...tieni, vi lascio il numero"
O_O

Museo della Scienza è in realtà museo Sci-Fi: da Star Trex a Robocop, da Matrix a 1997-fuga dallo spazio, dalle Tartarughe Ninja a Star Wars, tutto per gli amanti del genere!

Dopo aver passato 4 ore dentro ai musei, usciamo intenzionate a tornare a Downtown e capire come muoverci per i fuochi, ma prima altro must: HOT-DOG con ketchup, puro stile ammerigano.

Piove, manco a dillo, e fa un freddo boia. Le Peas si congelano alla fermata dell'autobus, e decidono come svoltare la loro serata.

Pigiamino, the caldo, tv sintonizzata sui fuochi d'artificio: meraviglioso programma.

Io il 4 luglio me l'immaginavo in costume a fare falò su una spiaggia.

HAHAHAHAHA.

Seattle, meravigliosa e solare cittadina.
L'umidità ce la porteremo per i prossimi 3-4 giorni, minimo.

Happy Independence Day!

4 commenti:

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  2. Confermo confermo... le due pea sono diventate esperte con il forno ... o meglio con: Tapparelle -> finestre -> cappa e BIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII.

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  3. LoL...i miei più sentiti complimenti per aver saputo cogliere la fantastica occasione ^^ volevo solo precisare che secondo il mio umile giudizio il terrificante sguardo dei vecchietti nn era PROPRIAMENTE di disapprovvazione....avete notato l'improvviso incremento di salivazione ??..avete rischiato di farli disidradare LoL

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